Prana Pranoterapia Reiki - QUIEORA

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Articolo di Ish Gisella Cannarsa. La divulgazione è permessa solo con l'articolo integro e citate la fonte e la proprietà.

PRANA, PRANOTERAPIA, REIKI
Nell’essere umano il prana è ricevuto dal corpo eterico che ne assimila (se funziona bene) quanto ne serve, per mantenere organizzato il corpo fisico, dopodiché ogni eccedenza è restituita sotto forma di magnetismo fisico.
Questa eccedenza è dunque prana che, dopo avere circolato nell'individuo, viene colorato delle sue qualità (caratteristiche  dell’individuo) e restituito (emesso).
Questo processo ci fa comprendere il fenomeno della pranoterapia (cessione di prana in eccesso) e quali rischi corre un cliente, quando i pranoterapeuti non abbiano sviluppato un certo grado di purificazione prima di potersi definire  terapeuti, per esercitare la loro opera, e quando propongono trattamenti sequenziali, senza rigenerarsi tra un trattamento e l'altro.
I rischi per il cliente, sono molti: egli potrà veder sparire il sintomo (mal di testa, mal di schiena o altro), però avrà ricevuto del il prana che caratterizza il pranoterapeuta: se di qualità bassa e grossolana, svilupperà in lui condizionamenti emotivi che lo porteranno ad un'altra forma di malattia, per esempio, o dipendenza, o chissà altro.

I Maestri Spirituali considerano la comune pranoterapia una emissione di magnetismo animale (cioè molto poco sviluppata, rispetto alla loro), legata alla corrente evolutiva di quel  Regno, perché chi riceve la radiazione emessa dall'uomo sono Deva (spiriti della Natura) dal colore violetto pallido, quasi grigio, che non sono molto evoluti e in risonanza con il "desiderio".

Ciò che spinge la maggior parte dei pranoterapeuti nella loro opera è infatti il desiderio, nelle sue diverse sfaccettature:
- desiderio di guadagno
- desiderio di essere qualcuno
- desiderio di essere utili
- desiderio di star bene (scaricando energie)
- desiderio di far stare bene gli altri.
Se il fine è quello di rendersi utili e creare benessere, la qualità dell'energia trasmessa sarà superiore, sebbene con le limitazioni pericolose che abbiamo detto.

Per quanto concerne il Reiki, il  Maestro  Tibetano non ne ha parlato, sebbene la tecnica  esistesse già, quando ha affrontato l’argomento “Pranoterapia”.

Quindi possiamo dedurre alcune cose, con beneficio di inventario.
Se Reiki è applicato nel corretto modo, ciò che si trasmette prevalentemente è il prana Solare(*), e solo in piccola parte il prana individuale dell'operatore, colorato delle personali modalità di vita.
(*) Per tale motivo  l'affermazione che Reiki è Amore è scorretta, in quanto  – essendo energia universale – possiede tutte le  qualità definite dai Sette Raggi,

Se la pranoterapia è strettamente legata all'individuo e al suo prana, il REIKI - al contrario - attraverso i kanji che lo descrivono,  ci dà informazione di una fonte superiore.
Infatti negli ideogrammi giapponesi compaiono “tre bocche” che potremmo identificare nei “tre Fuochi” [e si può leggere anche “Il significato dei kanji che compongono la parola ReiKi].

Fuoco Elettrico: Il Sole Centrale Spirituale
Fuoco Solare: Il Cuore del Sole
Fuoco per Attrito: Il Disco Visibile (del Sole)

e che sono ciò di cui è costituita la “leggendaria” Kundalini.
Questo potrebbe farci comprendere perché Reiki sia additato e contrastato in alcuni ambienti esoterici: al di là dei comportamenti poco etici (di cui sono responsabili le persone e non la tecnica), il Reiki potrebbe essere configurato tra i metodi incauti di manipolazione energetica dei chakra e di risveglio precoce della Kundalini.

In effetti ogni metodo che permette di lavorare direttamente con l’energia, è manipolatorio della stessa, se ci pensiamo. Quindi più la persona che usa Reiki ha un approccio di desiderio (a livello del corpo emozionale, inteso come brama, di ricerca di un modo per mettersi al centro dell’attenzione, o per manipolare gli altri, anche se involontariamente, per trarre profitto materiale o soddisfazione egotica, come ad esempio sentirsi necessaria agli altri),  e più gli effetti saranno per essa deleteri.

Vi ricordo due sottoleggi della Legge di Economia, che è una delle tre Leggi Cosmiche:
- la Legge di Polarità (Attrazione e Repulsione), che necessariamente va compresa con la filosofia taoista:Per ottene qualcosa bisogna iniziare dal suo opposto: se si vuole restringere, bisogna estendere; se si vuole indebolire, bisogna rafforzare; se si vuole far perire, bisogna far fiorire; ciò che è tortuoso diventa dritto; ciò che è vuoto diventa pieno; ciò che è consumato diventa nuovo” ecc. ecc. (chi ha studiato Medicina Cinese capirà immediatamente il significato);
- la Legge dell’Adattamento, che tende sempre a ristabilire l’equilibrio perturbato, nel mondo fisico, e l’armonia infranta, nel mondo morale.

Manipolazione ed onestà sono i due termini agli antipodi di una retta, metro di valutazione delle personali azioni, con cui ognuno deve fare i conti, prima o poi, rispondendone a se stesso e agli altri.
Come in ogni tecnica, l’approccio onesto, anche nel Reiki, non si basa solamente sulla “centratura” iniziale, ma sull’atteggiamento interiore.

Riprendo ora quanto affermato più su:
"Se Reiki è applicato nel corretto modo, ciò che si trasmette prevalentemente è il prana Solare(*), e solo in piccola parte il prana individuale dell'operatore, colorato delle personali modalità di vita."
Quella piccola parte di prana individuale spiega il fenomeno detto “imprinting”, che riguarda le attivazioni (da parte degli insegnanti, ovvero i master) e i trattamenti ripetitivi: chi riceve l’attivazione  acquisisce una forma di approccio e capacità di apprendimento di base, simile a quella del master, e chi riceve molti trattamenti dalla stessa persona è in parte influenzato nel modo di percepire ed utilizzare il Reiki stesso.

Perché stupirsi? Quando si studia su un libro, le parole lette lasciano una impronta che influenza l’apprendimento.
Ogni energia lascia la sua impronta.

L’imprinting quindi può essere utile, se il prana individuale è emesso da una persona attenta alla sua condizione energetica, a correggere i suoi stati d’animo, coerente nel suo modo di pensare, agire, rapportarsi con la vita, mentre è decisamente poco utile quando il fluido è emesso da una persona che, al contrario, è in continua lotta con altri o con se stessa,  giudicante e manipolante, che non si cura della sua salute o magari “gioca” con certe pratiche esoteriche.
Ponendo una certa attenzione, infatti, si possono scorgere modalità comuni tra l’insegnante e gli allievi di Reiki, così come tra un operatore e i suoi affezionati clienti.

Le diverse sfaccettature del desiderio, citate per i pranoterapeuti, quindi  riguardano anche i reikisti? Si, se esso non è applicato correttamente.
Anche la moda di attribuire al proprio metodo una derivazione “divina”, “quantica”, per renderlo più appetibile,  originale, "superiore" è parte delle sfaccettature del desiderio, del festival della personalità.

Contrariamente alla convinzione di molti, la medicina accademica è molto più avanzata della pranoterapia o di altre tecniche energetiche in cui ha spazio il corpo del desiderio (il Corpo Emozionale), in quanto in essa - pur con tutti i limiti e i difetti che le sono propri e che lamentiamo - viene inserita l'energia mentale dell'intelletto, sicuramente più avanzata di quella “animale”, puramente emotiva.
Ovviamente su un gradino superiore troviamo la guarigione mediante il magnetismo dell'Anima. Ma quanti terapeuti sono in grado di rendersi conto che questo è possibile, e sono in grado di porsi come canali neutri , per trasmettere al paziente le energie benefiche ed equilibranti dell'Angelo Solare o di un Deva Guaritore?

Ecco perché ritengo che REIKI possa essere adatto:  permette di entrare in contatto con una energia pregna di "qualità superiori", riducendo al minimo l'influenza del prana individuale.
Nel Reiki, applicato correttamente, non si agisce contro la volontà altrui e non si mette alcuna intenzione di miglioramento (fisico psichico), di salvezza, rispettando ciò che l’Anima della persona decide.
E’ il caso di malattie importanti, nel coma, al capezzale di una persona in fin di vita: casi, questi, in cui si tenderebbe a imporre il lato egoistico  (io ti salverò, io ti proteggerò) che invece DEVE DECADERE, NON ESISTERE, ASSOLUTAMENTE NON ESSERCI.
Pratichiamo Reiki senza crederci taumaturghi, per favore.

Articolo di Ish Gisella Cannarsa. La divulgazione è permessa solo con l'articolo integro e citate la fonte e la proprietà.
Gisella Cannarsa, libera sperimentatrice del diversamente conosciuto, tessitrice di sogni
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