Articolo di Ish Gisella Cannarsa. La divulgazione è permessa solo con l'articolo integro e citate la fonte e la proprietà.
Reiki e Pranoterapia non sono atti taumaturgici
Nel vasto panorama delle pratiche e delle terapie alternative, il Reiki e la Pranoterapia emergono come due delle più popolari, che alcuni individui spacciano come potenti atti taumaturgici.
L'atto taumaturgico è un concetto che deriva dalla parola "taumaturgia", che significa "miracolo" o "prova di poteri soprannaturali". Si riferisce a un atto o a una pratica che sembra avere il potere di produrre miracoli o risultati straordinari al di là delle leggi naturali o scientificamente comprensibili. In altre parole, un atto taumaturgico implica l'uso di forze o poteri soprannaturali per ottenere risultati che vanno oltre ciò che sarebbe normalmente possibile attraverso i mezzi convenzionali o razionali. Nel contesto delle pratiche di guarigione alternative come il Reiki e la Pranoterapia, l'errore di percezione di un "atto taumaturgico" si verifica quando le persone credono che queste pratiche abbiano il potere di operare guarigioni miracolose o produrre risultati straordinari a prescindere. | ||
Questa convinzione può derivare da testimonianze aneddotiche, esperienze personali o una comprensione limitata delle cause alla base delle malattie e dei disturbi.
In chi afferma questi “Poteri” del flusso energetico proposto, sicuramente il più delle volte non c’è la considerazione che – come insegna il dott. Edward Bach - “la malattia è il risultato di un conflitto tra l’Anima e la Personalità nel momento in cui le scelte della mente prevalgono sulle scelte dettate dal cuore, che rimangono inascoltate” e che quindi ogni individuo deve comprendere e a cui deve apportare modifiche di pensiero, di atteggiamento, di comportamento, se vuole guarire (e in questi casi il “miracolo” lo fa la persona stessa, che accetta di operare "in prima persona" un cambiamento, per se stessa, e non è mai merito dell'operatore, che è e rimane sempre e solo un “distributore” di energia e non è un mago, un guaritore, un santone...).
In qualche caso poi l’affermazione che reiki e pranoterapia “guariscono tutto” è voluta per attirare clienti. E qui ci si pone a livello degli imbonitori televisivi con sacchetti magici e teriache.
E’ importante adottare un approccio critico e razionale verso tali affermazioni e magari studiare un po’ di serio esoterismo, anziché fare gli esoturisti.
E soprattutto chi promette di guarire “corpo, anima e spirito”, dovrebbe rivedere le sue affermazioni, dato che lo Spirito non ha bisogno di guarire.
Gli effetti del Reiki e della Pranoterapia
Il reiki, pratica giapponese sviluppatasi all'inizio del XX secolo da Mikao Usui, e la pranoterapia, sistema di cura energetica con radici nell'India antica, condividono entrambi il concetto fondamentale di utilizzare l'energia (quella universale per il reiki, l'energia propria dell’operatore per la pranoterapia) per ripristinare l'equilibrio. (vedi anche Prana, Pranoterapia e Reiki)
Queste tecniche apportano principalmente benefici legati al rilassamento, alla riduzione dello stress e al benessere generale.
Il reiki prevede sessioni dedicate ad indirizzare il lavoro energetico al corpo fisico/eterico e/o ad emozioni e mente: ma al di là dell’irrorazione energetica, che può offrire miglioramenti anche (ma non necessariamente) immediati, i risultati stabili e il superamento di un disagio sono sempre e comunque responsabilità di chi riceve i trattamenti (e questo avviene anche per qualsiasi altra tecnica olistica o terapia medica).
Ecco perché non basta farsi curare (approccio medico e farmaceutico): la guarigione comincia dal rimuovere le cause emozionali/mentali che nutrono i problemi di salute, adottando nuovi modi di pensare e agire.
Reiki, in questo senso, permette di non soffermarsi a un organo, a un sintomo, ma di offrire alla persona abbastanza energia per ristrutturare la propria modalità di percepire la vita. Naturalmente questo avviene utilizzando reiki con regolarità, così come è necessario andare in palestra regolarmente, per vedere dei risultati apprezzabili e duraturi.
La volontà di prendersi la responsabilità del proprio benessere non può essere SCARICATA su altri.
Concludo sottolineando che il corpo umano ha una notevole capacità di auto-guarigione e di ripristinare l'equilibrio interno: e ciò è possibile favorendo la quantità/qualità di energia vitale (della qualità energetica si parla nel già menzionato articolo: Prana, Pranoterapia e Reiki).
Mentre la cura è relegata alla scomparsa di un sintomo (ma non alla causa del disagio), grazie al momentaneo intervento di una terapia e(o farmaco, il benessere personale, derivante dalla guarigione è una condizione che si acquisisce e si deve ritoccare continuamente, secondo le Leggi che regolano tutta l’Esistenza, esotericamente parlando, e quindi ci possono anche essere implicazioni karmiche, da non sottovalutare. Ma di questo parlerò ai miei studenti, perché è un argomento tanto vasto quanto delicato, che non può essere relegato ad un articolo informativo.
PS: la foto che ho scelto è provocatoria: indica quella visione "fantasy" che si ha spesso dell'intervento di aiuto, nel disagio altrui. Ci si identifica in "streghe", sacerdoti e sacerdotesse, si vestono indumenti e ruoli che - nel contesto della malattia - sono sceneggiature discutibili, che possono illudere i più deboli e sensibili. Chi sta male è disposto a credere qualsiasi cosa, pur di recuperare la salute, ma non è assolutamente etico credersi e spacciarsi per i sicuri risolutori dei problemi.
Articolo di Ish Gisella Cannarsa. La divulgazione è permessa solo con l'articolo integro e citate la fonte e la proprietà.