Articolo di Ish Gisella Cannarsa. La divulgazione è permessa solo con l'articolo integro e citate la fonte e la proprietà.
E’ quindi fondamentale che i reikisti non accettino di operare con il reiki senza aver chiarito questo punto, con chi chiede il loro intervento.
L'Importanza di Affidarsi al Flusso di Energia nel reiki: parlo di “Intento Non Intenzionale”
Uno degli aspetti fondamentali del reiki è l'atteggiamento con cui l'energia viene inviata e ricevuta.
Contrariamente a quanto si possa pensare, nel reiki non è necessario avere un intento specifico durante l'applicazione dell'energia: al contrario, si tratta di affidarsi al flusso di energia intelligente e universale.
In questo modo non si cerca di forzare una situazione e manipolarla, ma di sfruttare l’energia per comprenderne il significato di quanto si sta vivendo.
Questo concetto è particolarmente rilevante quando si tratta di situazioni delicate, come l'applicazione del reiki per parenti e amici in punto di morte.
Il Flusso di Energia Intelligente
Il reiki si basa sull'idea che esista un flusso di energia universale che permea ogni cosa nell'universo. I praticanti di reiki imparano a canalizzare questa energia attraverso di loro e a trasmetterla agli altri attraverso il contatto fisico o a distanza. Questa energia è considerata intelligente, nel senso che agisce in modo autonomo e mirato verso il benessere e l'equilibrio. Quando un praticante di reiki si presta ad essere un canale per questa energia, si mette da parte, funge semplicemente da collegamento, da ponte e permette al flusso di energia di arrivare dove sia necessario, evitando il più possibile interferenze.
Quindi una delle caratteristiche distintive del reiki è che non richiede un intento specifico, durante l'applicazione dell'energia. Questo significa che il praticante non deve concentrarsi su un obiettivo specifico, come ad esempio la guarigione miracolosa da una malattia, ma fidarsi della capacità del flusso energetico di direzionarsi, affinché si mettano in atto processi effettivamente utili alla persona ricevente: ricordiamoci che la malattia è un messaggio che va compreso, non ignorato o evitato, sperando che qualcuno lavori al posto nostro (vedi anche questo articolo).
E questo vale anche nelle situazioni “delicate”.
Soprattutto quando si tratta di applicare il reiki a parenti o amici in gravi condizioni, in punto di morte, cioè si vuole qualcosa non per se stessi, ma per qualcun altro, è fondamentale comprendere l'importanza di non avere un intento specifico. Il reiki non è una pratica che ha potere su malattie terminali o inverte il corso della morte imminente, se queste sono state previste dall’Anima della persona.
Può però offrire un tempo di “rivalutazione” delle scelte di vita, aprendo uno spiraglio per recuperare o meno (sapete certamente che ci sono persone che, superato il rischio della morte, uscendo dal coma, cambiano completamente il loro atteggiamento di vita).
In ogni caso reiki può offrire un profondo senso di calma, comfort e rilassamento, sia alla persona che soffre, o sta per passare di piano, sia ai suoi cari. In queste situazioni, il reiki può aiutare ad alleviare l'ansia, il dolore e il disagio, creando un ambiente più sereno nell'attesa e nell'eventuale processo di transizione.
E’ quindi fondamentale che i reikisti non accettino di operare con il reiki senza aver chiarito questo punto, con chi chiede il loro intervento.
Reiki è occasione di riflessione e recupero consapevole, per la persona che lo riceve, non una scorciatoia per evitare un lavoro di coscienza.
Chi lo vorrebbe per la salute dei propri cari, dovrebbe prima di tutto chiederlo per se stesso, per riflettere ed elaborare tutte quelle paure e sensi di colpa che continuano a mantenere la morte come un tabù terribile.
Reiki, in questo caso, può aiutare ad accettare la fine della vita, a cui non siamo mai pronti.
Dell'uso consono dei simboli e dei limiti degli intenti, utilizzando reiki, ho parlato spesso con i miei studenti e ad essi dedicherò ulteriore tempo.
Articolo di Ish Gisella Cannarsa. La divulgazione è permessa solo con l'articolo integro e citate la fonte e la proprietà.